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Team building

A livello internazionale il termine team building indica specifiche metodologie nate e sviluppate per lavorare sui gruppi. Il team building in Italia sta crescendo di popolarità ma ad oggi è frammentato in più modalità operative, come i team games, team experience, le cui attività talvolta sono puramente ludiche, esperienziali come la caccia al tesoro, le corse in go-kart, o di benessere, per creare il gruppo attraverso la soddisfazione e piacere dei singoli, il contatto, la comunicazione, l’empatia.

Molte aziende sfruttano le potenzialità date da questa attività quando si trovano di fronte ad un gruppo costituito da poco o quando il gruppo è in crisi o ancora quando è sotto stress o semplicemente non ottiene i risultati attesi. Il team building ha quindi preso in prestito e rielaborato alcune attività ludiche, sportive, teatrali, musicali e così via, divenendo sempre più un contenitore flessibile e articolato. Rimane la necessità di saper distinguere il team building “formativo” e costruttivo da quello prevalentemente “ludico”. Nel primo caso il fine è la consapevolezza nei partecipanti dell’avvenuto cambiamento, nel secondo caso il fine è l’esperienza in sé.


Molti sono gli obiettivi che il team building può perseguire come ad esempio:
  • Far conoscere le persone in modo approfondito.
  • Stimolare ed aumentare la collaborazione.
  • Costruire e potenziare relazioni interpersonali.
  • Creare un clima di fiducia e di stima tra i compagni.
  • Sviluppare creatività, ascolto, empatia, motivazione, coesione, integrazione, leadership.
  • Lavorare per obiettivi.
  • Conoscere e riconoscersi nella mission e nei valori aziendali.
  • Valutare ed apprezzare attitudini, competenze, potenzialità dei singoli individui.

Classici esempi possono essere quelli di far conoscere in modo più profondo persone che in ufficio si conoscono solo in modo superficiale, aumentare la fiducia nei propri colleghi, migliorare il livello di collaborazione, favorire la comunicazione.


Il fine ultimo deve sempre essere quello di far sentire il gruppo una vera squadra.


Poiché un intervento una tantum è fine a se stesso, per poter avere dei ritorni positivi in termini di performance, sono necessari più interventi annuali in successivi incontri